Amministrazione di sostegno – Il decreto

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Di seguito il sunto di una pubblicazione del Prof. Avv. Gaetano Edoardo Napoli in materia di amministrazione di sostegno

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L’inserimento dell’istituto dell’amministrazione di sostegno nel 2004 ha portato a un’importante evoluzione del sistema di tutele dell’incapace.

Si è inteso rispondere alle esigenze di riforma delle incapacità, per superare le norme che limitavano in modo totalizzante la capacità di agire dell’individuo.

Ci si è così orientanti verso l’affermazione della dignità della persona incapace seguendo gli auspici degli Autori più sensibili alla tutela dei diritti inviolabili della persona umanaavvocato amministrazione di sostegno roma

Il decreto di nomina dell’amministratore di sostegno deve avere il contenuto previsto dalla legge al fine di evitare pregiudizi all’incapace, al quale viene riconosciuta la facoltà di realizzare autonomamente i propri bisogni di vita. Una sfera di capacità non gli viene infatti sottratta.

L’intento legislativo è stato quello di limitare il meno possibile la capacità della persona umana bisognosa, con salvaguardia della sua dignità.

La legge esclude che l’amministratore di sostegno sia tenuto a continuare a svolgere i suoi compiti oltre dieci anni, salvo che l’incarico sia attribuito al coniuge, al convivente stabile, agli ascendenti o ai discendenti del beneficiario (art. 410, 3° co., c.c.). avvocato amministrazione di sostegno roma

Il decreto può indicare un termine di scadenza: può tuttavia intervenire una proroga, su richiesta dei soggetti legittimati al ricorso (art. 406 c.c.) o d’ufficio (comunque con decreto motivato prima della scadenza). avvocato incapacità roma

Vi è un doppio regime di pubblicità notizia, per tutelare l’affidamento dei terzi che si relazionano col beneficiario. Il decreto di apertura dell’amministrazione di sostegno, quello di chiusura, nonché ogni altro provvedimento assunto dal giudice tutelare nel corso dello svolgimento dell’incarico, devono essere annotati immediatamente dal cancelliere in un apposito registro (delle amministrazioni di sostegno), tenuto presso l’ufficio del giudice tutelare. avvocato amministrazione di sostegno roma

Inoltre è prevista una pubblicità gravemente penalizzante per la dignità della persona: l’annotazione in margine all’atto di nascita. L’apertura e la chiusura dell’amministrazione di sostegno devono a tal fine essere comunicate entro dieci giorni all’ufficiale dello stato civile.

Se la durata è a tempo determinato, le annotazioni devono essere cancellate alla scadenza. La mancata tempestività nell’adempimento della cancellazione configura grave responsabilità dell’Amministrazione, per le rilevanti ripercussioni negative sulla persona. avvocato amministrazione di sostegno roma

Si è precisato in giurisprudenza che il provvedimento che impedisce all’incapace di compiere atti di natura dispositiva in relazione a beni immobili può essere trascritto nei registri immobiliari (App. Roma, 4 febbraio 2009, in Foro it., 2009, I, 2511; contra Trib. Roma, 8 settembre 2008, in Foro it., 2009, I, 2511).

Il giudice tutelare, qualora lo ritenga opportuno, può nominare un amministratore di sostegno provvisorio, indicando comunque, in modo specifico, gli atti che può compiere.

La legge prevede che il giudice deve provvedere alla nomina dell’amministratore di sostegno entro sessanta giorni dalla richiesta.

La competenza spetta al giudice tutelare del luogo in cui la persona bisognosa ha la residenza o il domicilio. avvocato amministrazione di sostegno roma

La Suprema Corte ha affermato che la competenza territoriale si radica effettivamente in ragione della dimora abituale del beneficiario e non della residenza, per la necessità che egli interloquisca con il giudice tutelare, il quale deve tener conto, nella maniera più efficace e diretta, dei suoi bisogni e richieste, anche successivamente alla nomina dell’amministratore di sostegno (Cass., ord., 17 aprile 2013, n. 9389; Cass., 07 maggio 2012, n. 6880).

Non opera la perpetuatio iurisdictionis, trattandosi di giurisdizione volontaria non contenziosa: la competenza va valutata nel momento in cui debbono essere adottati i provvedimenti in seguito a eventuali sopravvenienze (Cass., ord., 17 aprile 2013, n. 9389; in senso analogo, Cass., ord., 2 luglio 2013 n. 16544; Cass., ord., 7 maggio 2012 n. 6880; Cass., 07 maggio 2012, n. 6880; Trib. Varese, 16 febbraio 2012; in senso diverso, si veda però Cass., 16 settembre 2011, n. 19017.

Non sussiste la speciale competenza del tribunale per i minorenni nel caso di domanda che riguardi un minore, come invece avviene nel caso di domanda per l’interdizione del minore emancipato o per l’interdizione o l’inabilitazione nell’ultimo anno della minore età. avvocato amministrazione di sostegno roma

Il provvedimento, secondo la legge, deve rivestire la forma del decreto motivato immediatamente esecutivo, mentre nel caso di interdizione o inabilitazione viene attribuita al provvedimento la forma della sentenza. Tuttavia, il rilievo attribuito al beneficiario all’interno del giudizio, nonché il sostanziale parallelismo tra i procedimenti di interdizione e di inabilitazione e quello di nomina dell’amministratore di sostegno, conducono ad attribuire natura di sentenza anche al provvedimento di nomina dell’amministratore di sostegno.

Nel provvedimento di nomina devono essere indicate le generalità del beneficiario e dell’amministratore di sostegno, la durata dell’incarico e l’oggetto dell’amministrazione, che deve essere modellata sulla base delle specifiche esigenze riscontrate nel caso concreto sottoposto all’esame del giudice.

Devono essere specificamente indicati gli atti che l’amministratore di sostegno ha il potere di compiere in nome e per conto del beneficiario e gli atti che il beneficiario può compiere solo se assistito dall’amministratore di sostegno.

In giurisprudenza si è ritenuto che l’amministratore di sostegno può presentare domanda congiunta di divorzio per l’incapace che egli assiste (Trib. Modena, 8 novembre 2007). avvocato amministrazione di sostegno roma

Si è anche affermato che può essere nominato un amministratore di sostegno che compia atti “di fine vita”, nel caso di apposita designazione da parte dello stesso diretto interessato per il caso di sopravvenienza di uno stato di incapacità collegato a condizioni di salute patologiche irreversibili: l’amministratore, nominato in seguito all’eventuale effettivo sopraggiungere dell’incapacità irreversibile, sarebbe così in grado di esprimere, in luogo del beneficiario, il rifiuto di trattamenti sanitari, qualora tale rifiuto risulti espresso, unitamente alla suddetta previa designazione mediante scrittura privata autenticata (Trib. Modena, 5 novembre 2008).

Orientamenti di questo tenore devono essere però severamente criticati. Infatti non è possibile un incondizionato ampliamento dei poteri del rappresentante legale in quanto ne conseguirebbe un’inaccettabile limitazione della sfera dell’autonomia individuale. avvocato amministrazione di sostegno roma

Contrariamente a quanto previsto dalle rigorose regole sulla forma dei testamenti, secondo una sentenza di merito, sarebbe persino ammissibile la nomina di un curatore speciale, il quale potrebbe trasfondere nelle forme del testamento olografo le volontà del soggetto in grado di esprimersi esclusivamente mediante un comunicatore a puntamento oculare (Trib. Varese, 12 marzo 2012).

Si deve tuttavia criticare questa soluzione e ritenere che in casi di questo tipo il testamento possa essere validamente redatto solo con l’intervento di un notaio.

Il provvedimento di nomina deve poi indicare i limiti delle spese che possono farsi gravare sulle somme di cui il beneficiario ha o può avere disponibilità. Si è voluto evitare che l’amministrazione di sostegno possa costituire occasione per interferire sul patrimonio del soggetto bisognoso.

In alcuni casi la giurisprudenza si è mostrata molto sensibile alle esigenze del beneficiario, adattando, in maniera effettiva, il provvedimento in base alle peculiarità della situazione concreta. Ad esempio, considerate le ridotte facoltà di adattamento dei soggetti affetti dal morbo di Alzheimer, è stato giustamente evitato al beneficiario, vittima di tale malattia, il ricovero presso una struttura di cura, escludendo l’allontanamento dalla sua casa di abitazione (Trib. Siracusa, Giud. Tut., decr. 23 luglio 2004). avvocato interdizione roma

Nel provvedimento deve essere indicata la periodicità con cui l’amministratore di sostegno deve riferire al giudice circa l’effettivo svolgimento del proprio incarico e circa le condizioni di vita personale e sociale dell’interessato.

Deve instaurarsi un rapporto di fiducia tra il beneficiario e l’amministratore di sostegno, che deve adempiere i propri compiti garantendo il rispetto della libertà del beneficiario. L’informazione da rendere al giudice si collega a quella nei confronti del beneficiario, il quale deve infatti essere sempre informato dal proprio amministratore di sostegno in ordine agli atti da compiere per la tutela della sua persona.

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